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Pier Francesco Rimbotti awarded as Italian Excellence

https://www.eccellenzeitaliane.eu/storia/pier-francesco-rimbotti/ – 23 October, 2021

Pier Francesco Rimbotti

Un’infanzia alla ricerca della scoperta

Sono nato a Napoli, città natale di mia madre, nel 1960, anche se poi sono cresciuto a Firenze, una città bellissima e di grande cultura.

Ricordo un’infanzia spensierata, grazie a una famiglia molto unita e aperta, che mi consentiva di soddisfare le mie curiosità e di coltivare le mie passioni, come quella per i viaggi.

A Roma in bicicletta e a Capo Nord in motorino

Sin da ragazzino ho amato esplorare nuovi paesi e nuove realtà: avevo 14 anni quando, in occasione dell’Anno Santo, sono andato – con due miei compagni di scuola – da Firenze a Roma (e ritorno) in bicicletta e, circa un paio di anni dopo, ho affrontato con mio fratello ed altri due amici un avventuroso viaggio in motorino da Firenze a Capo Nord, l’estremo lembo della Norvegia. Mio padre pensava che non ce l’avremmo fatta… invece, con grande soddisfazione, ci siamo riusciti.

Da soli abbiamo organizzato tutto quanto, chilometro per chilometro, e con pochi spiccioli in tasca siamo partiti per questo affascinante percorso sponsorizzato dalla Piaggio… Ne conservo un bellissimo ricordo: esperienze come queste sono eccezionalmente formative, insegnano la vastità e la diversità del mondo.

La mia vocazione: scienza e creatività

Un’altra passione era quella per le scienze: ricordo ancora i miei primi esperimenti di chimica da ragazzino, ad esempio quando ho costruito una batteria partendo dalle materie prime. Nutrivo una forte curiosità per alcune discipline, ma ero, al tempo stesso, anche molto creativo: con i docenti e i compagni mi dedicavo a fare esperimenti nuovi e questo ha rafforzato il mio desiderio di conoscere e la passione che già allora nutrivo per la scienza. Così non mi è stato poi difficile scegliere il mio percorso dopo il diploma di maturità.

Gli anni dell’Imperial College

All’Imperial College di Londra mi sono trovato un po’ per caso. Per i miei studi universitari cercavo un luogo di eccellenza e l’Italia certo non ne era certo priva, ma quelli erano anni difficili, molto politicizzati. Sono stato entusiasta quando la mia domanda è stata ammessa al Corso di Studi di Ingegneria Chimica di un’istituzione così prestigiosa come quella londinese. Ricordo ancora la mia prima lezione di un grande professore: ci disse che in quel corso di laurea non avrebbero insegnato le tecnologie, che presto diventano obsolete, ma come ragionare, come pensare e come risolvere i problemi. Questa frase, oggi normale, nel ’78 precorreva i tempi. Mi sono laureato a 22 anni in Ingegneria Chimica con una tesi su metodi innovativi per la combustione di combustibili difficili sotto la guida di un luminare, il professor Felix Weinberg, e dopo la laurea ha continuato per un certo periodo la mia ricerca: la tesi è stata poi pubblicata e sono stati eseguiti diversi brevetti su questo lavoro così innovativo. Proprio in quegli anni ho capito di avere un grandissimo interesse per l’innovazione industriale e per trovare nuove soluzioni ai problemi esistenti.

Le prime esperienze di lavoro e l’MBA

Subito dopo la laurea, ho iniziato a lavorare in fabbrica, nella Procter & Gamble, prima in Spagna e poi in Germania, e così ho avuto modo di aggiungere la conoscenza dello spagnolo e del tedesco al francese e all’inglese che conoscevo già. La conoscenza delle lingue è fondamentale e l’Italia, purtroppo, sotto questo aspetto è ancora un po’ indietro. Quella in fabbrica, durata oltre cinque anni, è stata un’esperienza molto significativa, che mi ha dato grandi soddisfazioni perché ho avuto modo di conoscere concretamente tecniche di produzione, di controllo della qualità, all’avanguardia e, a livello mondiale, sono stato la persona più giovane a ricevere una promozione a Group Head.

Intanto ho anche arricchito il mio percorso di studi con un MBA (Master in Business Administration) conseguito nel 1989 presso l’Insead di Fontainebleau, un campus di alta formazione molto prestigioso. Lasciata poi la P&G, ho lavorato come Engagement Manager in McKinsey & Co, a Milano, occupandomi di consulenza strategica e coordinando numerosi studi di marketing, commercializzazione e finanza nei settori industriale, farmaceutico, di beni di consumo e di utilities.

Infastrutture S.p.A.: antesignana nella produzione di energie rinnovabili

Infine nel 1994, finalmente, la realizzazione di un sogno: ho fondato Infrastrutture S.p.A., l’azienda attiva nella produzione di energie rinnovabili della quale sono amministratore delegato. In realtà l’attenzione nei confronti dell’energia non era nuova per me, perché mio padre, il Cavaliere del Lavoro Vittorio Emanuele Rimbotti, nel ‘63 aveva fondato Sepro S.r.l., che si occupava soprattutto di grandi centrali elettriche. E così c’è stato un bel salto: dagli anni ‘60 da azienda di petrolio, carbone e gas ci siamo evoluti a leader nella produzione di energia rinnovabile in Italia e all’estero con lo sviluppo di oltre 15.000 MW: il che rappresenta un primato straordinario. Nell’ultimo trentennio abbiamo sviluppato 400 MW da fonti rinnovabili.

I successi di Infrastrutture S.p.A. in Italia e nel mondo

Vero pioniere nel settore eolico, nel solare, nel biometano, il Gruppo Infrastrutture S.p.A., grazie ad un Team di professionisti altamente qualificati, può essere considerato oggi uno dei più produttivi e interessanti attori non solo del mercato italiano ma anche di quello estero. Esso ha partecipato, nel nostro Paese, alla realizzazione di oltre 300 MW di impianti eolici e fotovoltaici, alcuni dei quali ceduti poi a importanti utilities: in particolare, abbiamo realizzato 9 impianti fotovoltaici caratterizzati da ottime performance grazie all’utilizzo delle tecnologie più innovative e all’attenta selezione dei siti. Nei primi anni ‘90 ho poi fondato assieme ad alcuni altri soci inglesi, una realtà, la Impax Capital, che adesso, quotata all’AIM di Londra, ha oltre 2,5 miliardi di euro in asset under management. Siamo stati soprattutto pionieri, negli anni ‘90 e nel primo decennio del 2000, nel credere nel valore climatico e sociale delle rinnovabili, in anni difficili dove abbiamo dovuto combattere contro tutto e tutti, diffondere cultura e profondere investimenti su questi temi allora abbastanza ignoti e molto osteggiati. Posso menzionare con orgoglio importanti successi professionali: nel 2013 Infrastrutture S.p.A. è stata la prima azienda non giapponese (e, in assoluto, la prima azienda italiana) a vincere alcuni bandi pubblici nipponici per la realizzazione di impianti di energia rinnovabile. Negli ultimi anni il Gruppo ha lavorato con grande impegno, in particolare nel settore eolico e fotovoltaico, allo sviluppo di impianti di energia pulita nelle prefetture di Saitama, Chiba e Fukushima. Nel 2012 le nostre aziende hanno acquisito, oltre alla certificazione di qualità ISO:9001, le prime certificazioni in Italia per la sicurezza dei lavoratori (OHSAS – Organizational Health and Safety). Negli ultimi anni il Gruppo ha investito nel settore della produzione di biometano. Operiamo, oltre che in Europa e in Giappone, anche in diversi Paesi dell’America latina, come il Cile e la Colombia.

Non solo impresa

Siamo, dunque, in forte crescita e abbiamo consolidato la vocazione per la sostenibilità ambientale delle comunità locali con cui lavoriamo. Lo considero un eccellente risultato, non solo da un punto di vista imprenditoriale ma anche sociale e umano. Quello dell’energia non è un settore come gli altri. Il passaggio alle fonti rinnovabili offrirà un contributo concreto alla pace e alla condivisione tra i popoli. Abbiamo fatto dell’innovazione la nostra tradizione perché crediamo che le “energie democratiche”, legate ai territori e rispettose dell’ambiente, possano costruire benessere per tutti. Soprattutto per coloro che oggi si stanno affacciando alla vita.